27 Luglio 2024
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Un successo l’inaugurazione della VII edizione di Velletri Libris

Via alla 7° edizione di Velletri Libris. È stata ancora una volta la magica cornice del Chiostro della Casa delle Culture e della Musica, domenica 25 giugno, a ospitare l’inaugurazione ufficiale della settima edizione della rassegna internazionale di letteratura “Velletri Libris”. La manifestazione più attesa dell’estate, organizzata dalla Fondazione De Cultura e dalla Mondadori Bookstore Velletri, Lariano, Genzano, Frascati, Cisterna, ha subito richiamato un pubblico numeroso per un incontro e dibattito sulla letteratura e sui libri ad opera di tre intellettuali di altissimo profilo come Paolo Di Paolo, Sandra Petrignani ed Eugenio Murrali.
La serata si è aperta, come di consueto, con le degustazioni enogastronomiche gratuite. Massimo Morassut, in rappresentanza del CREA, ha poi presentato la cantina ospite della serata, Le Quattro Vasche di Velletri. Spazio, infine, all’area dedicata alla poesia, con il “Piccolo prologo in versi” curato da Giulio Mazzali e Claudio Leoni con protagonisti i versi di Kavafis, Montale, Fo, Magrelli.
A fare gli onori di casa sono stati i librai e ideatori della rassegna, Guido Ciarla e Aurora De Marzi, visibilmente emozionati nel dare il benvenuto agli ospiti e ai presenti. Per i saluti istituzionali sono intervenuti Ascanio Cascella, Sindaco di Velletri, Giuseppe De Righi, presidente del Sistema Castelli Romani, e Giacomo Zito, direttore artistico FondArC. Tutti e tre i loro interventi hanno confermato la volontà di collaborare in sinergia tra enti e organizzazione della rassegna vista l’importanza – culturale e mediatica – che “Velletri Libris” ha ormai consolidato sul territorio da sette anni.
Fra gli applausi della platea hanno dunque guadagnato il palco Paolo Di Paolo e Sandra Petrignani, in dialogo con Eugenio Murrali. Tre grandi scrittori in un salotto d’eccezione per affrontare un tema di profonda attualità, ovvero quello della letteratura e del suo ruolo nella società odierna. Il libro di riferimento, da cui poi si è sviluppato il dibattito, è stato l’ultimo di Paolo Di Paolo “Trovati un lavoro e poi fai lo scrittore” (Rizzoli). In questo volume l’autore romano racconta com’è diventato lo scrittore e intellettuale che è oggi. Una vocazione che si fa testarda, l’amore per le parole dei libri, attraverso cui supera certe disastrose timidezze, l’azzardo della scrittura che lo porta a cercare le storie degli altri interrogando la propria. “Quello che conta è riuscire a esprimere ciò che si ha dentro fin da piccoli”, ha detto Sandra Petrignani, che nel suo “Leggere gli uomini” si sofferma proprio sul binomio tra scrittura e libertà. Emerge un dato fondamentale: non è possibile desiderare di fare lo scrittore o la scrittrice se non c’è, di fondo, un forte desiderio di libertà. Tesi, quella di Sandra Petrignani, avvalorata da Paolo Di Paolo: “oggi scrivere significa scommettere su se stessi, e se si considera anche la situazione economica spesso si è costretti a fare altro per poter scrivere. Questa è una libertà condizionata ed è un primo fattore. Poi c’è da considerare quanto si è liberi dentro la scrittura, che può essere a sua volta condizionata da ansie, preoccupazioni, timori e il grado di libertà che si guadagna scrivendo, non solo essendo provocatori, intolleranti o estremisti. Io credo”, ha sintetizzato Di Paolo, “che se qualche volta quando si scrive si ha l’impressione di somigliare fino in fondo a sé stessi, ecco quella è una condizione di libertà”.
Un altro tema toccato è stato quello dell’autobiografia, senz’altro un genere in forte espansione e “sintomatico dei tempi che viviamo”. C’è l’erronea convinzione che l’autobiografia sia qualcosa di sincero, quando invece è una forma di controllo dell’immagine di chi la scrive. Il dialogo ha toccato moltissimi punti, alcuni più aneddotici e altri più teorici: dalla riflessione sulla libertà di espressione delle donne agli incontri che contribuiscono alla crescita della vocazione (Di Paolo ha ricordato i maestri dell’università, Biancamaria Frabotta e Giulio Ferroni insieme a Luca Serianni, o il suo primo contatto con Montanelli). Una sintesi del senso della serata, insomma, può essere ricercata nelle parole chiave che l’hanno contraddistinta: libri, letteratura, scrittura, vita. Un poker di termini dall’alto valore pratico e simbolico, sia per gli scrittori che per i lettori, e dunque per l’umanità.
Si è conclusa con un primo successo la data numero uno di “Velletri Libris”. Il Festival è patrocinato da Ministero della Cultura, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, SCR Sistema Castelli Romani. Partner enogastronomici sono Casale della Regina e CREA Viticoltura-Enologia, mentre gli sponsor ufficiali sono Clinica Madonna delle Grazie, Class Auto, Allianz FC Group Cancellieri, Banca Popolare del Lazio. L’iniziativa, ideata e realizzata da Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati-Cisterna e Fondazione De Cultura, si avvale della collaborazione della FondArC e della media partnership di Radio Mania e Velletri Life Giornale. Per tutte le informazioni il sito ufficiale è www.velletrilibris.it, mentre si possono seguire le pagine social della rassegna di Facebook e Instagram. Il prossimo appuntamento in calendario è dei più prestigiosi: giovedì 29 giugno, alle 21, arriveranno al Chiostro gli scrittori e le scrittrici finalisti del Premio Strega (la celebre “cinquina”) per una delle tappe dello Strega Tour nazionale.

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