Quintilio Facchini e Chiara Verdone, medico di fiducia e medico militare presso il servizio di infermeria del presidio di Velletri, del Carabiniere Luigi Capasso, l’uomo di Cisterna che ha ferito la moglie, ucciso le due figlie minori per poi suicidarsi, sono sotto processo a Latina con l’accusa di omicidio colposo per avere sottoscritto le certificazioni grazie alle quali al militare era stata restituita la pistola che gli era stata tolta dopo una denuncia della moglie.
La difesa dei due medici, nell’ultima udienza dei giorni scorsi, ha presentato diverse eccezioni per escludere la competenza del tribunale di Latina e per eliminare la costituzione di parte civile da parte di un’associazione a tutela delle donne. Nel processo ha un ruolo anche la Asl di Latina citata per la responsabili civile. Il giudice ha rigettato tutte le richiesta rinviando l’udienza al prossimo 5 maggio quando, per l’accusa, verranno ascoltati i colleghi del carabiniere.
E’ stata già ascoltata in seduta protetta, la mamma delle due bambine e unica superstite della strage, che ha testimoniato sulla situazione di grave disagio che si viveva in famiglia con le continue minacce dell’ex marito che avevano portato alla decisione di togliergli l’arma. La stessa con la quale ha compiuto la strage quando gli è stata restituita.
Strage di Cisterna, a processo i medici che hanno restituito l’arma a Capasso
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